La crescita di Roma, che attira e accoglie i reietti dei villaggi vicini, non piace però a Tito Tazio, il re-dio di Cures, grande e potente città dei Sabini a nordest di Roma, che li convoca per stringere un'alleanza.
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Mi ha convinto anche questa stagione. E' un progetto nato dal successo di Il Primo Re che ci trasporta ai primordi della civiltà romana fatta di dolore, sangue e valore epico. Non ha un cast di nomi conosciutissimi, non ha un budget che possono permettersi produzioni d'oltreoceano, ma riesce a coinvolgerti nella narrazione. Si confermano all'altezza i protagonisti della prima stagione ed i buoni inserimenti della seconda. Un villain di tutto rispetto (Di Stefano) e Valentina Bellè nei panni della sacerdotessa Ersilia. Fra storia e leggenda, più la seconda che la prima, vengono rielaborati episodi come il Ratto delle Sabine. Buoni colpi di scena ed un ritmo ben sostenuto che si prende le giuste pause quando occorre. Anche la fotografia e le scenografie sono di tutto rispetto.